09 giugno 2013

Psicofarmaci ai bambini: ecco i conflitti d'interesse


Il titolo di questo 4° Congresso Mondiale sull'ADHD è "ADHD, da disturbo dell'infanzia a disturbo degli adulti". L'idea di base, che questo congresso vorrebbe stabilire come verità scientifica, è che i bambini affetti dal cosiddetto disturbo da deficit di attenzione e iperattività, se non curati in tempo, da adulti potranno diventare tossicodipendenti.

Guarda il video:

La comunità scientifica è molto divisa e l'esistenza stessa di questo controversa malattia è messa fortemente in dubbio da numerosi studiosi, che ne contestano le deboli basi sperimentali e denunciano l'esistenza di conflitti d'interesse.
Questo congresso è fortemente sponsorizzato dall'industria farmaceutica, con contributi superiori ai 100.000 Euro (solo per l'affitto degli spazi espositivi) cui si aggiungono i fondi destinati ai simposi sponsorizzati. Moltissimi tra gli organizzatori e gli oratori hanno essi stessi dichiarato di avere conflitti d'interesse per via dei loro legami finanziari con Big Pharma, e la stessa AIFA, Associazione Italiane Famiglie ADHD, (attivissima nel promuovere questo cosiddetto disturbo mentale, e richiedere interventi governativi che portino a maggiori diagnosi ... e prescrizioni), ammette sul suo stesso sito web i suoi legami con le multinazionali del farmaco.
Il comun denominatore della maggior parte delle conferenze sono studi che dimostrerebbero correlazioni tra ADHD e altri fattori dal nome spaventoso e medicaleggiante: il SUD (Substance Use Disorder - Disturbo da Uso di Sostanze - etichetta dal nome esotico con cui si rinomina un tossicodipendente trasformandolo in malato mentale), alcuni non meglio precisati 'rischi genetici', o immagini del cervello umano ottenute con tecniche di radiodiagnostica.
L'uso di correlazioni nella ricerca psichiatrica, come unico metodo d'indagine, riflette la completa mancanza di prove scientifiche, e rivela l'immagine di ricercatori che girano a vuoto, nel tentativo pseudoscientifico di dimostrare ciò che invece danno per scontato nelle premesse: l'esistenza di un rapporto causa-effetto tra fattori che di per sé sono poco conosciuti (come la genetica o la struttura del cervello) e una malattia controversa come l'ADHD. Il tutto sotto la regia occulta di Big Pharma. Nel frattempo destano crescenti preoccupazioni i terribilieffetti collaterali(123) dei farmaci anfetaminici utilizzati per curare l'ADHD.
L'esistenza stessa di questo controverso disturbo mentale è messa in discussione da molti illustri esponenti della comunità scientifica. Lo psichiatra statunitense Leon Eisenbergpadre scientifico dell'ADHD, pochi mesi prima di morire confessò: "L'ADHD è un primario esempio di malattia inventata" e che "L'analisi dei problemi comportamentali dei bambini richiede tempo e pazienza, mentre una pillola risolve il problema molto velocemente". Persino lo psichiatra americano Allen Frances, Presidente del Comitato Editoriale che pubblicò il DSM IV, ne è diventato oggi uno dei più convinti oppositori, denunciando che provocò "un'inflazione delle diagnosi che sta ulteriormente incrementando il già elevato consumo di farmaci pericolosi da parte dei bambini".
Maggiori informazioni su come alcune case farmaceutiche inventano dei disturbi mentali per vendere pillole sono raccolte sul documentario "Marketing della Pazzia" disponibile in formato DVD e visibile online sul nostro canale youtube.

Documenti ed approfondimenti:

Sponsor del congresso

Lista dei legami con l'industria farmaceutica da parte di organizzatori e referenti scientifici del congresso

I dati contenuti in questa sezione sono stati reperiti online. La maggior parte delle informazioni proviene dai programmi dei congressi APA degli ultimi anni (American Psychiatric Association), o da riviste scientifiche.
Il primo documento mostra l'elenco dei referenti scientifici del congresso. Sono evidenziati in giallo quelli che hanno dichiarato conflitti d'interesse.
Gli altri documenti sono la lista dei conflitti d'interesse dichiarati ai congressi APA dal 2002 a oggi (evidenziati in giallo i nomi dei membri del Comitato Scientifico del congresso) e alcuni articoli di letteratura in cui gli stessi autori denunciano tali legami finanziari.
In realtà, la portata di questo fenomeno è molto maggiore di quanto non si possa documentare, in quanto l'obbligo di rivelare i conflitti d'interesse è previsto solo per partecipare a congressi negli USA o pubblicare su riviste statunitensi: in Europa prevale ancora il principio di non trasparenza.
Tra i documenti, anche un'interrogazione parlamentare in cui si chiede conto del dilagare di quest'improvvisa epidemia di ADHD e se non siano stati gli interessi finanziari di Big Pharma a scatenarla.

AIFA - Associazione Italiane Famiglie ADHD, legami con big pharma

Sul sito ufficiale di AIFA, alla pagina http://www.aifaonlus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15&... c'è l'elenco dei sostenitori che vengono ringraziati per il sostegno a AIFA. Tra questi:
  1. Eli-Lilly (produttore di Strattera - un'anfetamina per ADHD)
  2. Wyeth Lederle (gruppo Pfizer)

L'uso delle correlazioni nella ricerca psichiatrica

La maggior parte degli studi a supporto dell'origine organica di ADHD (o di qualsiasi altro cosiddetto disturbo mentale) sono basati su statistiche che proverebbero (il condizionale è d'obbligo) una correlazione tra una causa organica con un certo tipo di disturbo mentale (che altro non è se non la catalogazione di un certo tipo di comportamento umano).
Una correlazione (il fatto che due eventi appaiano statisticamente collegati tra di loro) non è una dimostrazione di rapporto causa-effetto.
La bufala più famosa riguarda uno studio fatto durante la II Guerra Mondiale circa l'accuratezza dei bombardamenti. Lo studio dimostrava una forte correlazione tra la presenza di fuoco di contraerea e l'accuratezza dei bombardamenti. Abbondavano le spiegazioni pseudoscientifiche: "I nostri piloti sono coraggiosissimi e sono più motivati in presenza di fuoco nemico" oppure "Il fuoco nemico è uno stimolo per il pilota che, per sopravvivere, deve centrare il bersaglio".
Un ufficiale del Servizio Meteo scoppiò letteralmente dalle risate quando lo studio capitò sulla sua scrivania. La VERA correlazione era con le condizioni meteo: in presenza di nuvole i piloti non vedevano bene i bersagli e, viceversa, la contraerea non vedeva i bombardieri, mentre col cielo sereno entrambi ci vedevano bene, ed entrambi tiravano meglio.
In medicina, per esempio, uno studio che dimostri una forte correlazione tra mani grandi e piedi grandi non proverebbe che le mani grandi causano grandi piedi (o viceversa).
Perché una correlazione possa avere valore scientifico, occorre che TUTTE le variabili in gioco siano conosciute e sotto controllo. Nell'esempio di prima la variabile ignota erano le condizioni meteo.
Ebbene, il funzionamento del cervello e la genetica sono due soggetti sui quali il nostro livello di comprensione è ancora minimo: ci sono dunque un'enormità di fattori sconosciuti e, paradossalmente, con più studiamo questi soggetti con più diventano complessi.
Per non parlare della psichiatria: i disturbi mentali sono definiti in base a comportamenti e pensieri del paziente, ma c'è un'infinità di fattori che possono causare comportamenti e pensieri: socio-culturali, generazionali, personali ecc.
Per stabilire dunque una correlazione tra genetica e disturbo mentale bisognerebbe potere escludere qualsiasi tipo di altra causa, mentre la quantità di fattori ignoti e incontrollati in queste statistiche è enorme: e si finisce col sostenere che i bombardieri funzionano meglio quando gli si spara contro.

CCDU Onlus
www.ccdu.org

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