21 ottobre 2012

“Se non ascoltate le mie parole urlerò con la mia morte”

Monica Cooke, affetta da sclerosi multipla, si è lasciata morire di fame per sollecitare una legge sul suicidio assistito in Gran Bretagna.

di Maghdi Abo Abia - Il Daily Mail ci parla della decisione di Monica Cooke, ex-magistrato affetto da sclerosi multipla da ormai vent’anni il quale si è lasciata morire di fame seguendo l’esempio di Tony Nicklinson, l’uomo affetto da sindrome del chiavistello il quale ha deciso di finirla così dopo che l’Alta Corte inglese ha respinto il suo desidero di morire con dignità.
UN ESEMPIO - La donna, 74enne di Cheddar, Somerset, il villaggio del formaggio, ha scelto di seguire l’esempio dell’uomo diventato famoso in tutto il mondo per la sua battaglia così da sensibilizzare lo stato e l’opinione pubblica sulla necessità d’introdurre cambiamenti radicali sulle norme che regolano il suicidio assistito.
Del resto non avrebbe sopportato un futuro di fatto vegetativo, lei che in passato è stata anche una discreta giocatrice di tennis. Negli ultimi 20 anni aveva però conosciuto un graduale decadimento del suo stato fisico, tanto che negli ultimi tempi non riusciva più a muoversi ed aveva perso i sensi del gusto e dell’olfatto.
CORAGGIO - David, l’uomo rimasto al suo fianco per 40 anni, ha confermato che l’ex magistrato ha voluto andarsene via interrompendo l’alimentazione e che ha fatto questo per sensibilizzare l’intero Regno Unito. Monica Cooke era conosciuta per il suo intelletto e per il suo coraggio, eppure è rimasta colpita dalla storia di Tony Nicklinson e della sua battaglia, persa. Gia all’inizio del 2012 aveva pensato che forse era il caso di farla finita, ma la vicenda del 58enne vittima della sindrome del chiavistello le ha dato la forza per portare il suo proposito alle estreme conseguenze.
NON E’ UN SUICIDIO - La morte è sopraggiunta il 7 settembre, otto giorni dopo l’inizio del suo “digiuno”. ungalow; eight days after first refusing food. Il coroner, Michael Rose, non ha voluto liquidare la morte della donna indicandola come un semplice suicidio, ma ha voluto invitare il Parlamento a studiare una norma che possa dare una mano a tutti coloro che desiderano morire perché ormai piegati da una malattia irreversibile. E chissà se davvero qualcuno si muoverà in questo senso. (Photocredit Lapresse)

Fonte Principale Giornalettismo.com
Immagine di Aduc.it

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