23 ottobre 2012

“Due nuove proposte di legge in favore degli invalidi”

di Amalia Schirru - “Stiamo attraversando un periodo storico e politico difficile, di crisi profonda, di riforme e di tagli alle risorse anche, purtroppo, per le categorie più deboli. Tra queste, i disabili e gli invalidi. Per non dimenticare le loro difficoltà ho presentato due proposte di legge. La prima prevede la “Modifica all’articolo 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118 , che riguarda la corresponsione dell’assegno mensile in favore degli invalidi civili. Un assegno incompatibile con il reddito di attività lavorativa e di importo esiguo (260€), che di fatto solo in minima parte allevia la sofferenza quotidiana di persone affette da menomazioni rilevanti e da molteplici problematicità. La norma prevede che, affinché venga corrisposto, non si debba superare il limite di reddito personale di 4.400 €, limite cosi basso che comporta difficoltà talora insormontabili a soggetti già posti in condizioni di estremo disagio. Ho proposto pertanto che venga e reso compatibile con l’esercizio di una attività lavorativa, anche di natura flessibile, che in molti casi può assumere importanti finalità terapeutiche e contribuire in maniera determinante allo svolgimento di una vita dignitosa.
La seconda proposta di legge interviene apportando delle “Modifiche agli articoli 4 e 85 del DPR n. 1124/1965 “… , concernenti la determinazione dei soggetti assicurati e dei beneficiari delle rendite erogate ai superstiti”. Alcune norme contenute nel DPR appaiono antiquate, inefficaci e a volte ingiuste, poiché non tengono conto della complessità della società attuale, fortemente evolutasi nel corso dei decenni. L’istituzione familiare infatti non è più esclusivamente quella del matrimonio, ma sempre più contrassegnata da una diversità di situazioni non più riconducibili esclusivamente a tale istituto. La pdl si pone l’obiettivo di apportare minime ma significative modifiche intervenendo sulle categorie di persone comprese nell’Assicurazione. In particolare, per la categoria della ‘scuola’, gli insegnanti e gli alunni delle scuole o istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado, anche privati, che attendono ad esperienze tecnico-scientifiche od esercitazioni pratiche, o che svolgano esercitazioni di lavoro, si chiede di estendere la copertura assicurativa, eliminando i limiti posti dall’art.5) e consentire cosi di usufruirne non solo nei casi suddetti, ma nella complessità delle situazioni che possono verificarsi durante l’attività scolastica. In questo modo si contribuirebbe a restituire un margine di serenità a un ambiente che negli ultimi anni, anziché essere supportato come meriterebbe, è stato posto in difficili condizioni operative. La seconda correzione, sull’articolo 85, interviene sul risarcimento dovuto ai superstiti di persone decedute a seguito di infortunio sul lavoro. L’obiettivo è quello di modernizzare la norma e renderla più “civile” e al passo coi tempi, equiparando il convivente more uxorio al coniuge superstite, consentendogli di usufruire degli stessi diritti spettanti a quest’ultimo. Inoltre, si prevede di consentire ai genitori delle vittime che non abbiano coniugi, conviventi o figli, di usufruire della rendita loro spettante anche se non a carico del defunto.
Due atti doverosi nei confronti di cittadini che troppo spesso subiscono, come negli ultimi tempi, attacchi dolorosi ai loro diritti acquisiti, con una relativa mancanza di tutela e di doveroso supporto.”

Fonte amaliaschirru.it
Immagine corriereinformazione.it

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