11 gennaio 2012

Paese di Azzarà si mobilita per Rossella: "Liberate la cooperante di Samugheo"

L'HOME PAGE DEL SITO DEL COMUNE DI MOTTA SAN GIOVANNI (foto Unione Sarda)


Il Comune di Motta San Giovanni, paese di origine di Francesco Azzarà, liberato quattro mesi dopo il suo sequestro in Sudan, ha avviato una campagna in favore della liberazione di Rossella Urru, la cooperante di Samugheo (Oristano) rapita insieme a due colleghi spagnoli il 23 ottobre scorso in un campo Saharawi a Tinduf, nel sud dell'Algeria.

Sulla sede del municipio di Motta San Giovanni è stata esposta una fotografia di Rossella con la scritta 'Liberatela'. Anche sul sito del Comune è comparso un banner con l'appello alla liberazione della cooperante italiana. Il sindaco di Motta, Paolo Laganà, ha affermato che "dopo la liberazione di Francesco Azzarà abbiamo tolto dalla sede del Comune lo striscione per la sua liberazione. Abbiamo pensato però di avviare una campagna in favore di Rossella Urru, la cooperante sequestrata in Algeria". Il Comune calabrese ha avviato anche i primi contatti con la famiglia Urru e il Comune di Samugheo per decidere una serie di "iniziative di solidarietà - ha aggiunto Laganà - in favore della liberazione di Rossella. E' nostra intenzione proseguire su questa strada perché dopo l'esperienza vissuta durante il rapimento di Francesco comprendiamo benissimo l'apprensione che stanno vivendo i familiari di Rossella e tutti i cittadini di Samugheo".

La versione originale di questo articolo è presente sul sito http://www.unionesarda.it/


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