21 luglio 2011

Se io fossi la mamma di Carlo Giuliani o di Mario Placanica.

Carlo Giuliani. (osservatorioreppressione.org)



In questi giorni tra il 19 e il 21 luglio 2011 si ricordano i 10 anni trascorsi dai fatti del G8 di Genova e dalla morte di Carlo Giuliani per mano del carabiniere Mario Placanica, che sparò per legittima difesa.

Se io fossi la mamma di Carlo Giuliani oggi lo ricorderei, come l'ho ricordato ogni giorno, per 10 anni, e parlerei, parlerei di lui, non in sua difesa, ma in suo ricordo, per raccontarlo a chi l'ha visto solo da morto. A chi l'ha visto insanguinato, a chi non l'ha visto perchè lo so, aveva un passamontagna in testa e un estintore in mano, cos'altro c'era da vedere?

Se fossi la mamma di Mario Placanica oggi lo guarderei felice nel vederlo lì accanto a me, ancora vivo, ma il mio cuore si spezzerebbe come si spezza ogni volta che penso a 10 anni fa, a quel ragazzo insanguinato, che poteva essere mio figlio, ma non lo era, era insanguinato per terra per mano di mio figlio. Non si può essere felici da madre, della morte di un figlio, di qualsiasi figlio.

Io non sono la madre di nessuno di loro due, ma a quelle due madri oggi penso e a quella pozza di sangue rappreso che ha macchiato Piazza Alimonda per sempre.
Quel sangue che ha segnato due famiglie, che ha segnato un Italia che non si immaginava che 3 giorni d'estate l'avrebbero ancora una volta fiaccata, colpita al cuore, messa a processo.

I fatti del G8 di Genova non ve li sto qui a raccontare perchè c'è chi lo fa meglio di me, posso però dire che portarono all'apertura di numerosi processi. Mario Placanica, accusato di aver ucciso Carlo Giuliani, secondo i giudici ha agito per legittima difesa. I poliziotti e carabinieri accusati delle violenze nella caserma di Bolzaneto e nella scuola Diaz si sono conclusi in secondo grado con la condanna di alcuni di loro. Alcuni manifestanti sono stati condannati per loro azioni compiute in quei tre giorni

Haidi Giuliani, madre di Carlo e il portavoce del Genova Social Forum Agnoletto chiedono che lo Stato si scusi e approfondisca le indagini. Amnesty International si unisce ufficialmente a questa richiesta.

Per ricordare i fatti di quei giorni le manifestazioni sono sparse un po' in tutta italia ma com'è ovvio, è a Genova che trovano il loro fulcro.
Oggi pomeriggio, in piazza Alimonda, si ricorda la morte di Carlo Giuliani con una rassegna di interventi, testimonianze, memorie e spettacoli teatrali.
Giovedì 21 luglio fiaccolata da piazza Matteotti alla scuola Diaz
Sabato 23 luglio corteo della memoria promosso dal coordinamento Verso Genova 2011

Il Sindaco  di  Milano  Giuliano  Pisapia (che fu avvocato della famiglia Giuliani) ricorda Carlo Giuliani con queste parole:
“Dieci anni fa moriva Carlo Giuliani, un ragazzo di  23  anni,  con  le  speranze  e le paure di tanti suoi coetanei. Era un ragazzo  che sognava un futuro migliore per il nostro Paese e per il mondo, cui  sentiva  di  appartenere  e che desiderava più giusto, più libero, più democratico.
Nel  decimo  anniversario  dell’uccisione  di  Carlo  sono  vicino  ai suoi genitori,  Heidi  e  Giuliano. A loro è stato sempre negato il diritto a un pubblico  dibattimento,  l’unico  che  avrebbe potuto fare piena luce sulla dinamica di quei tragici avvenimenti che resteranno  per  sempre dolorosamente impressi nella nostra memoria e nella storia d’Italia”.

Panni distesi al sole, come una beffa, dentro ai giardini.
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza.
Genova chiusa da sbarre, Genova soffre come in prigione,
Genova marcata a vista attende un soffio di liberazione.
Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia
e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.
Si rompe il tempo e l'attimo, per un istante, resta sospeso,
appeso al buio e al niente, poi l'assurdo video ritorna acceso;
marionette si muovono, cercando alibi per quelle vite
dissipate e disperse nell'aspro odore della cordite.
Brano tratto dalla canzone Piazza Alimonda di Francesco Guccini

Emanuela Cerri - 19 luglio 2011

pianetamamma.it

1 commento:

Ernest ha detto...

lo stato continua a non capire...