09 ottobre 2010

Afghanistan, uccisi altri 4 militari italiani. I familiari si ribellino alla falsa pietà della politica

Truppe italiane in Afghanistan
Da qualche minuto le agenzie hanno battuto la notizia che in Afghanistan 4 militari italiani sono stati uccisi in un'imboscata, mentre un quinto militare sarebbe rimasto gravemente ferito nell'attentato.
Notizie come queste, tragiche e dolorose, mi dispiace dirlo, stanno secondo me via via scivolando nel dimenticatoio. Una forte commozione e indignazione iniziale lascia poi inesorabile un vuoto di rassegnazione e indifferenza.
Ma perché siamo in Afghanistan? La nostra presenza attuale contribuirà in futuro ad avere un Afghanistan libero e democratico? Regnerà finalmente la pace in questo povero e martoriato stato asiatico? Ebbene, a tutte queste domande possiamo rispondere con certezza assoluta e ragionata con un NO.
E allora io mi chiedo come mai nell'opinione pubblica italiana non si radica forte l'opinione di abbandonare al più presto questo assurdo e sanguinoso e inutile conflitto? I ben pensanti mi stopperebbero subito e mi chiederebbero conto dei milioni di Afghani che stanno soffrendo come non mai, strangolati da decenni di guerre e miseria. Mi direbbero abbiamo il dovere di aiutare la popolazione.
Beh cari amici, il popolo Afghano ha bisogno di pace, ha bisogno di cibo e medicine, esso è stanco di vivere sotto l'assedio di bombardamenti e attentati. Usiamo la diplomazia, inviamo importantissimi aiuti umanitari, operiamo sul campo massicciamente e diamo all'Afghanistan risorse e piani di sviluppo seri e convincenti, ma smettiamola di usare la chimera della forza per ottenere democrazia.
Smettiamola d'inviare i nostri soldati armati fino ai denti, dando un pretesto alla parte marcia (corrotta e violenta) dell'Afghanistan che vuole seminare odio e violenza tra la gente per spartirsi a piacimento l'enorme malaffare che il traffico di droga e armi clandestino produce. Se non prendiamo una forte coscienza del fatto che il solo motivo per cui le grandi nazioni (America su tutte) del mondo s'interessano dell'Afghanistan, non ne usciremo mai. Non capiremo che le tante vite perse non saranno ricompensate in quanto l'obiettivo non sarà mai raggiunto.
Il popolo civile afghano è allo sbando, stremato, ma penso che la loro voglia di liberà e indipendenza sia molto più forte di tutti quelli che vogliono piegarlo e sottometterlo, depredando le tante ricchezze di quel paese.
Lasciatemi un ultima considerazione finale. Ora naturalmente nei prossimi giorni tutti a commuoversi e a stracciarsi le vesti. Tv e giornali saranno pieni di commenti affranti, di circostanza, dei nostri politici. Beh sarebbe finalmente il caso che qualcuno stoppi tutto questo, e metta sul tavolo la questione della nostra futura partecipazione a questa finta missione di pace. Quello che vorrei, forse ingenuamente, e che gli stessi familiari delle nostre vittime reagiscano a questo sciacallaggio. Sarebbe ora che qualcuno chieda delle risposte ai nostri governanti e metta dei paletti. E' tempo di decisioni importanti e una di queste secondo me è fondamentale: lasciare militarmente l'Afghanistan e non permettere agli sciacalli della nostra politica, di partecipare ai funerali. Sono loro i mandanti morali di quelle morti, e dunque se vogliono l'ennesima vetrina per sparare frasi ad affetto, e farsi l'ennesimo spot, beh si cerchino qualcos'altro o se la costruiscano: sono bravissimi come stiamo vedendo da qualche anno a questa parte a fare dossier.
Onore e rispetto agli eroi della società civile impegnata nel mondo per il bene del prossimo, compresi i nostri giovani soldati. Aiutiamoli a farli ritornare tutti in Patria ... presto e vivi!

Ray

3 commenti:

Danx ha detto...

Si inviano gli eserciti perché si volevano distruggere i talebani, ma siccome dopo quasi 10 anni non ci sono riusciti, forse sarebbe il caso di usare davvero altre tecniche

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

dei talebani non gliene frega un bel niente a nessuno Dan

@enio ha detto...

sarebbe ora che sti ragazzi li riportassimo a casa... non passa giorno che non rischiano la pelle!