31 luglio 2010

Operatrice Telecom: "L'Adsl ai disabili non serve"


Ho appena letto questo articolo e devo dire che stento ancora a credere a quello che i miei occhi hanno letto ... solo una cosa ... QUESTA COSA NON E' POSSIBILE LASCIARLA PASSARE INOSSERVATA. Mi auguro che chi di dovere denunci penalmente al più presto quell'operatrice, e anche la Telecom, società tristemente già famosa nel mondo dei disabili, che creò qualche anno fa, all'interno di Telecom, un ramo apposito con soli lavoratori disabili, una specie di lager lavorativo insomma, in barba ad ogni legge di uguaglianza tra disabili e non. Invito tutti a condividere questa notizia nei vostri Blog e su Facebook.
un saluto da Raimondo

Una donna con la sclerosi multipla decide di cambiare abbonamento all’ Adsl di casa e di passare a Telecom; dopo un sopralluogo del tecnico chiama il call center per avere informazioni su tariffe ed eventuali agevolazioni per i soggetti alla legge 104/92 in situazione di gravità permanente e, come risposta, si sente dire che tali agevolazioni non sono previste per abbonamenti Adsl perchè, secondo le teorie della centralinista, i ‘disabili veri’ non possono usare il computer in quanto impossibilitati. Una vicenda paradossale senza capo né coda, quasi ridicola se non fosse che a farne le spese è stata una donna che vive in Sardegna, Maria Cristina, malata di sclerosi multipla.
“Io avevo intenzione di fare questo contratto con Telecom ed avevo già parlato con un consulente che era venuto in precedenza a casa mia per mostrarmi alcuni pacchetti offerta per chi passa a Telecom da un altro gestore; ho chiesto se ci fossero agevolazioni in base alla legge 104/92 per i soggetti in situazione di gravità permanente e lui mi ha consigliato di chiamare il 187 per ulteriori spiegazioni.”
A raccontarci l’ accaduto è la stessa Maria Cristina, che abbiamo raggiunto telefonicamente. Ci conferma che appena contattato il call center sono iniziati gli imprevisti: “Ho chiamato e mi ha risposto un’operatrice; le ho chiesto se era prevista questa possibilità di agevolazione e lei mi ha risposto che lo sconto sul canone del 50% riguardava solo il canone classico, in sostanza senza abbonamento Adsl che viene conteggiato a parte. Le ho quindi chiesto se per l’Adsl non era possibile applicare agevolazioni e lei mi ha prontamente risposto di no perché i disabili -come è ben noto a tutti- non hanno necessità di utilizzare il computer e quindi…..”
In realtà i disabili utilizzano eccome il computer, la stessa Maria Cristina ci conferma di farne un considerevole utilizzo: “Ho cercato di spiegarle che alle persone con handicap l’Adsl serve, eccome se serve! Nel mio caso specifico, essendo limitata nell’uso delle mani perché non riesco più a scrivere né a tenere in mano una penna, uso la tastiera e scrivo con il computer.”
La spiegazione sembra non essere abbastanza convincente per l’operatrice Telecom, che insiste nella sua bizzarra ed offensiva teoria: “Lei continuava a dirmi che se una persona è disabile e non può usare la penna, allora non può saper usare nemmeno la tastiera, quindi l’Adsl non le serve; diceva di saperlo bene perché lei aveva conosciuto disabili veri –come se io fossi finta- e questi non possono usare le mani ma riescono soltanto a muovere solo gli occhi. Ho ribadito che il suo discorso mi suonava quantomeno offensivo, non avendo, lei, mai provato, personalmente, né una situazione né l'altra e le chiedevo presso quale facoltà di Medicina e chirurgia avesse compiuto i suoi studi. Mi ha risposto che lei aveva ragione e che l'Italia è piena di falsi invalidi".
La telefonata naturalmente è terminata qui, e da allora Maria Cristina sta cercando, senza successo, di render nota questa vicenda all’azienda Telecom: “ho provato a mettermi in contato con Telecom, non ci sono riuscita. Nemmeno una possibilità di mandare una semplice mail, non è possibile mettersi in contatto, non c’è un indirizzo di posta elettronica a cui scrivere. Sembra proprio che l’unico modo per avere riscontri da Telecom sia quello di sottoscrivere un abbonamento.”
Chiediamo a Maria Cristina quale potrebbe essere stato il motivo di quelle risposte, lei accenna una spiegazione: “Capisco che la finanziaria ha deciso di inasprire la lotta ai falsi invalidi, ma il fatto che qui in Italia ci siano molte persone portatrici di handicap mi sembra piuttosto evidente e per certi versi ovvio; basti pensare che, ad esempio, viviamo in un paese che è molto poco tutelato dal punto di vista di protezione e prevenzione infotuni sul lavoro e quindi abbiamo più infortuni di altri. Poi trovo veramente strano che ci siano tutti questi falsi invalidi quando, ed io lo so molto bene, per ottenere lo status si viene sottoposti a commissioni mediche talmente severe che ti controllano in modo super - accurato; conosco gente con patologie piuttosto importanti cui tuttavia non sono state riconosciute le agevolazioni della legge 104/92. Per questo mi sembra assurdo parlare di tutti questi falsi invalidi, visto l’iter che ho passato io mi sembra veramente difficile.”
Per quanto riguarda questa spiacevole storia, Maria Cristina è intenzionata a renderla nota a più gente possibile: “Ogni giorno combatti contro questa realtà, e quello che ti urta è che tutti i giorni sei costretta a fare i conti con l’idiozia; non solo non posso quasi più muovermi, né deglutire con facilità e le mani ormai quasi non mi servono più, ma devo anche sentirmi offendere dalla prima capra di un call center del 187 di Telecom italia, per la cronaca una certa Elena, grande scienziata che i disabili li vuole tutti con SLA in attesa di eutanasia.”

Pierfrancesco Palattella


Redatto da Raimondo per Niente Barriere

3 commenti:

Danx ha detto...

maaaaaaaaaah!!

Anonimo ha detto...

A parte che sono anni che esistono personal computer predisposti per essere utilizzati con la voce, purtroppo io sono arrivata alla conclusione che a queste grandi aziende telefoniche, finanziarie etc. l'utilizzo di personale incompetente - o ignorante non necessariamente per mancanza di titolo di studio - faccia quasi comodo, per non venire a capo di certe situazioni, per es: ad un mio amico che non si è mai sposato hanno tolto la linea (e non è più riuscito a riottenerla), dicendogli che la moglie aveva deciso di cambiare gestore ed intestatario!
Io personalmente, invece, non riuscendo a disdire un contratto, e continuando a ricevere fatture per un utilizzo di cui non usufruivo, sono arrivata a dire all'operatore che sapevo che stavano registrandomi e che mi sarei rivolta all'associazione dei consumatori: l'addebito si è magicamente interrotto...
Tutta la mia solidarietà a Maria Cristina!

Anonimo ha detto...

Il ministro per le pari opportunità che ci sta a fare? Subissatela di e-mail