22 marzo 2010

La dittatura della prospettiva

Sono passate più di 24 ore dalla manifestazione organizzata dal PDL, di cui ho visto e letto una montagna di cazzate, e stranamente l'affermazione più sensata sui presunti "millionini", presenti in piazza sabato, è stata detta (speriamo non la smentisca!) dal ducetto di Arcore.

Si ha la netta percezione che l'ultimo anno trascorso abbia indebolito Berlusconi. La motivazione principale di tutto ciò, bisogna ricercarla nella crisi economica che sta strangolando l'Italia, non è insomma motivata da alcuna escort o da qualche intercettazione. La crisi è reale e l'ottimismo a piene mani imposto dai media, e da tutte le persone vicine al Governo, sta risultando incomprensibile a tanti italiani, anche a quelli che nel corso di questi anni hanno difeso a spada tratta il Premier.

Comunque è ancora troppo presto per cantare vittoria. Se poi consideriamo l'immenso potere che il Premier ha, grazie al controllo dei media, beh penso che in futuro lo stesso Berlusconi potrebbe cogliere dal cilindro qualche altra diavoleria (un altro predellino), magari subito dopo il voto delle Regionali. Cosa al quanto possibile, visto che l'opposizione è quasi del tutto assente e totalmente asservita al Premier, e non cercherà di approfittare dell'eventuale sconfitta della maggioranza tra sette giorni. Sottolineo che fra questi il solo Di Pietro ogni tanto ne azzecca qualcuna, il quale comunque ha un partito ancora lontanissimo dai grandi numeri, e dunque finora conta assai poco.

Quel che è certo che il sistema berlusconiano o almeno il PDL sembra stia implodendo, schiacciato dalle mille lotte fratricide nel partito (vedi la corrente Fini ad esempio), e dalla imbarazzante incapacità dei suoi Dirigenti di far politica, anche quella più semplice (ai più non è sfuggita l'incapacità di queste persone di metter su perfino una lista elettorale). Per non parlare poi dell'ingordigia di tanti politici, da sinistra a destra passando per il centro, sempre di più beccati con la mano nella marmellata, nel tentativo di assaporare l'ennesima succosa tangente. Che dire poi degli alleati leghisti, prossimi oramai a scavalcare il PDL nelle prossime elezioni al nord, e costretti a presenziare ad una manifestazione che sembrava più una convention di venditori di pentole, o tuttalpiù una serata karaoke. La mia sensazione che anche loro stiano incominciando a sentirne il sangue ...

La manifestazione di sabato, ma anche quella dell'opposizione del 13 Marzo, sta ancora di più allontanando gli italiani dalla politica, anche se sarebbe giusto usare la parola schifando... Ebbene speriamo che prossimamente accada qualcosa che faccia terminare al più presto questo squallido show, in quanto davvero non se ne può più. La crisi attanaglia la gran parte degli italiani e i nostri governanti (e non solo loro) si ostinano a tenere in vita questo sistema corrotto, anzi non perdono occasione di rafforzarlo.

Pensate ad esempio che le auto blù (le macchine di cui si servono molti politici) sono passate da 575.000 del 2008 a 625.000 nel 2009. Un aumento di 50 mila auto nonostante la crisi!


Vi consiglio inoltre di dare un'occhiata a spreconi, una rubrica de l'Espresso.

Sotto alcune immagini della manifestazione di sabato organizzata dal PDL a Roma. Ricordo che questi scatti sono stati presi da Piovono Rane di Alessandro Gilioli.




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Aggiornamento 18:22

Pubblico un articolo apparso nella versione online del Corriere della Sera


Maroni e la guerra delle cifre: dal Viminale dati certi. Il ministro dell'Interno ai suoi: diciamo la verità, come al solito. Qui ci sono persone serie.
L’amarezza si trasforma in rabbia quando il ministro dell’Interno capisce che a far montare la polemica contro la Questura di Roma sono soltanto gli attacchi che arrivano dagli esponenti del Pdl. E ieri pomeriggio — mentre Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto mostrano di non aver alcuna intenzione di chiudere il caso — Roberto Maroni sbotta: «Si sta alimentando uno scontro che non esiste. Questo è un autogol clamoroso, soprattutto in materia di comunicazione. Al Viminale ci sono persone serie, i dati forniti sono sempre reali».
Per ricostruire quanto è accaduto, bisogna dunque tornare a sabato pomeriggio e a quell’annuncio di Denis Verdini — «siamo un milione» — che aveva lasciato tutti stupefatti. Il dato ufficiale sui partecipanti viene generalmente fornito al termine delle manifestazioni. Sono gli addetti al gabinetto della Questura ad esaminare i filmati ripresi dagli elicotteri, il numero dei pullman arrivati in città, quello dei treni speciali organizzati per l’evento e ad incrociare queste risultanze con l’ampiezza degli spazi che si calcola tenendo conto della superficie del palco, dei gazebo montati ai lati della piazza, delle transenne posizionate per orientare i flussi di chi sfila. Ed è proprio questa la procedura seguita anche due giorni fa. Sono circa le 20 quando arriva il conteggio finale che oscilla tra le 120.000 e le 140.000 persone. Il numero viene comunicato ai vertici della polizia.
Del resto al raduno di San Giovanni c’era il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi circondato dai componenti del governo, prima di smentire la cifra fornita di fronte alle telecamere dal coordinatore del Pdl si preferisce consultarsi direttamente con il Viminale. Pochi minuti dopo viene informato il ministro dell’Interno. La differenza tra questo dato e quello di Verdini appare evidente, ma Maroni decide di non far effettuare alcuna correzione. «Procediamo come al solito—dice ai collaboratori più stretti — e diciamo la verità». Due sabati fa, quando il centrosinistra aveva organizzato a piazza del Popolo la protesta contro il decreto del governo per l’ammissione delle liste alla Regionali e aveva affermato di aver portato in piazza almeno 200 mila persone, la Questura aveva smentito questo numero parlando di 25 mila partecipanti. E in quell’occasione non c’era stata alcuna polemica, tanto meno accuse ai responsabili dell’ordine pubblico.
Nessuno immagina dunque una reazione violenta come quella di Gasparri, che arriva a parlare di «crisi etilica» del questore Giuseppe Caruso. Anche perché nel luglio 2008 la sua nomina aveva avuto il gradimento esplicito degli esponenti di Alleanza nazionale e dunque l’attacco arriva del tutto inaspettato. Ma soprattutto nessuno può prevedere che anche altri esponenti del Pdl scelgano di cavalcare la polemica e che lo stesso Gasparri decida di tornare sull’argomento per rincarare la dose. E allora sono i sindacati a schierarsi, con il segretario dell’Associazione funzionari di polizia Enzo Letizia che sottolinea come «il calcolo dei partecipanti è problema di quinta elementare, tenuto conto che il numero massimo per metro quadro è di 4 persone, che i funzionari hanno visto le riprese effettuate dagli elicotteri per l’intera durata della manifestazione e che è nota la superficie della piazza e delle vie adiacenti».
Interviene anche Nicola Tanzi del Sap per sottolineare come «ognuno deve fare il proprio mestiere, la Questura fa bene il proprio lavoro e il dato sui manifestanti di piazza San Giovanni rappresenta la realtà dei fatti. Anzi sicuramente erano qualcosa in meno e non in più di 150 mila». Duro il commento di Claudio Giardullo del Silp Cgil, secondo il quale «il rispetto delle regole è condizione fondamentale per la democrazia e questo vale soprattutto per chi ha l’onore di governare il Paese, che non può invocare questo principio solo per gli altri e non per se stesso. Anche in questa occasione è stato utilizzato il metodo usato da anni nella Capitale, dimostrando ancora una volta che le forze di polizia sono al servizio della legge e del cittadino e non di un qualunque schieramento politico. A loro esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno».


Dunque la sensazione di un imminente smarcamento della Lega, o meglio, un avvertimento di prossimi dictat della Lega, nel caso il PDL domenica prendesse una batosta (o un calo notevole di consensi) c'è per davvero.
Immagino l'umore nero di Verdini, Cicchitto e Gasparri ... Silvio invece l'aveva capito subito scendendo dal palco ...

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