29 settembre 2008

L'Acqua: un bene prezioso, teniamone conto

Lo sapevate che noi italiani siamo i primi consumatori al mondo di acque minerali? Pensate che ogni anno ne beviamo quasi 190 litri a testa, in media. Quando usciamo nei locali pubblici, beviamo quasi esclusivamente acqua in bottiglia. Spesso sono gli stessi gestori che, quando chiediamo una brocca o un bicchiere di acqua di rubinetto, ci spiegano di non potercela servire, anche se nessuna legge vieta questo. In tal senso da tempo è in atto la campagna "Imbrocchiamola!" (il logo dall'inizio è presente nel mio Blog) che vi chiede di segnalare i ristoranti e tutti i locali pubblici in generale che servono per i loro clienti l'acqua del rubinetto e conseguentemente indicare al sito www.imbrocchiamola.org i locali pubblici che non lo fanno. Uno strumento questo per sensibilizzare all'uso dell'acqua di rubinetto che in Italia è molto buona, controllata, comoda e poco costosa. Riporto di seguito un appello di Padre Alex Zanotelli per cercare di sensibilizzare tutti i cittadini italiani di un tema che mi sta molto a cuore e che in passato ho trattato.

Mi giunge, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il governo Berlusconi sancisce la privatizzazione dell’acqua. Infatti il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del PD, nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta.

Una decisione che mi indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta dell’on. Veltroni alla lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!.
Così il governo Berlusconi, con l’assenso dell’opposizione, ha decretato che l’Italia è oggi tra i paesi per i quali l’acqua è una merce.
Dopo questi anni di lotta contro la privatizzazione dell’acqua con tanti amici,con comitati locali e regionali, con il Forum e il Contratto Mondiale dell’ acqua …… queste notizie sono per me un pugno allo stomaco, che mi fa male. Questo è un tradimento da parte di tutti i partiti! Ancora più grave è il fatto, sottolineato dagli amici R. Lembo e R. Petrella, che il “Decreto modifica la natura stessa dello Stato e delle collettività territoriali. I Comuni, in particolare, non sono più dei soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui il loro primo dovere è di garantire che i dividendi dell’impresa siano i più elevati nell’interesse delle finanze comunali.“ Ci stiamo facendo a pezzi anche la nostra Costituzione!
Concretamente cosa significa tutto questo? Ce lo rivelano le drammatiche notizie che ci pervengono da Aprilia (Latina) dimostrandoci quello che avviene quando l’acqua finisce in mano ai privati. Acqualatina, (Veolia, la più grande multinazionale dell’acqua ha il 46,5 % di azioni) che gestisce l’acqua di Aprilia, ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300%! Oltre quattromila famiglie da quell’anno, si rifiutano di pagare le bollette ad Acqualatina, pagandole invece al Comune. Una lotta lunga e dura di resistenza quella degli amici di Aprilia contro Acqualatina! Ora, nel cuore dell’estate, Acqualatina manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori o ridurre il flusso dell’acqua. Tutto questo con l’avallo del Comune e della provincia di Latina! L’obiettivo? Costringere chi contesta ad andare allo sportello di Acqualatina per pagare. E’ una resistenza eroica e impari questa di Aprilia: la gente si sente abbandonata a se stessa. Non possiamo lasciarli soli!
L’ estate porta brutte notizie anche dalla mia Napoli e dalla regione Campania. L’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Cardillo, lancia una proposta che diventerà operativa nel gennaio 2009. L’ Arin, la municipalizzata dell’acqua del Comune di Napoli, diventerà una multi-servizi che includerà Napoligas e una compagnia per le energie rinnovabili.Per far digerire la pillola, Cardillo promette una “Robintax” per i poveri (tariffe più basse per le classi deboli). Con la privatizzazione dell’acqua si creano necessariamente cittadini di seria A (i ricchi ) e di serie B (i poveri), come sostiene l’economista M.Florio dell’Università degli studi di Milano.
Sono brutte notizie queste per tutto il movimento napoletano che nel 2006 aveva costretto 136 comuni di ATO 2 a ritornare sui propri passi e a proclamare l’acqua come bene comune. Invece dell’acqua pubblica, l’assessore Cardillo sta forse preparando un bel bocconcino per A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) o per Veolia, qualora prendessero in mano la gestione dei rifiuti campani? Sarebbe il grande trionfo a Napoli dei potentati economico-finanziari.
A questo bisogna aggiungere la grave notizia che a Castellamare di Stabia (un comune di centomila abitanti della provincia di Napoli ), 67 mila persone hanno ricevuto, per la prima volta, le bollette dalla Gori, (una SPA di cui il 46% delle azioni è di proprietà dell’Acea di Roma).Questo in barba alle decisioni del Consiglio Comunale e dei cittadini che da anni si battono contro la Gori, che ormai ha messo le mani sui 76 Comuni Vesuviani (da Nola a Sorrento).
“Non pagate le bollette dell’acqua!”, è l’invito del Comitato locale alle famiglie di Castellamare. Sarà anche qui una lotta lunga e difficile, come quella di Aprilia. Mi sento profondamente ferito e tradito da queste notizie che mi giungono un po’ dappertutto.Mi chiedo amareggiato:” Ma dov’è finita quella grossa spinta contro la privatizzazione dell’acqua che ha portato alla raccolta di 400 mila firme di appoggio alla Legge di iniziativa popolare sull’acqua?
Ma cosa succede in questo nostro paese? Perchè siamo così immobili? Perchè ci è così difficile fare causa comune con tutte le lotte locali, rinchiudendoci nei nostri territori? Perché il Forum dell’acqua non lancia una campagna su internet, per inviare migliaia di sollecitazioni alla Commissione Ambiente della Camera dove dorme la Legge di iniziativa popolare sull’acqua? Non è giunto il momento di appellarsi ai parlamentari di tutti i partiti per far passare in Parlamento una legge-quadro sull’acqua?
Dobbiamo darci tutti una mossa per realizzare il sogno che ci accompagna e cioè che l’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minor costo possibile per l’utente,senza essere SPA. “L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne “illecito”profitto- ha scritto l’arcivescovo emerito di Messina G. Marra.Pertanto si chiede che venga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubblica, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile.”
Quando ascolteremo parole del genere dalla Conferenza Episcopale Italiana? Quand’è che prenderà posizione su un problema che vuole dire vita o morte per le nostre classi deboli, ma soprattutto per gli impoveriti del mondo? (Avremo milioni di morti per sete!).
E’ quanto ha affermato nel mezzo di questa estate, il 16 luglio, il Papa Benedetto XVI:” Riguardo al diritto all’acqua, si deve sottolineare anche che si tratta di un diritto che ha un proprio fondamento nella dignità umana .Da questa prospettiva bisogna esaminare attentamente gli atteggiamenti di coloro che considerano e trattano l’acqua unicamente come bene economico.” Quand’è che i nostri vescovi ne trarranno le dovute conseguenze per il nostro paese e coinvolgeranno tutte le parrocchie in un grande movimento in difesa dell’acqua? L’acqua è vita. “L’acqua è sacra, non solo perché è prezioso dono del Creatore- ha scritto recentemente il vescovo di Caserta, Nogaro – ma perché è sacra ogni persona, ogni uomo, ogni donna della terra fatta a immagine di Dio che dall’acqua trae esistenza, energia e vita.”
Sull’acqua ci giochiamo tutto!
Partendo dal basso, dalle lotte in difesa dell’acqua a livello locale, dobbiamo ripartire in un grande movimento che obblighi il nostro Parlamento a proclamare che l’acqua non è una merce, ma un diritto di tutti. Diamoci da fare perché vinca la vita!”.

Padre Alex Zanotelli
A tal proposito mi viene a fagiolo la notizia che il 5 Ottobre 2008 in Sardegna si svolgeranno 2 Referendum su 3 che guarda caso parleranno proprio di acqua. Ci tengo a precisare che agli inizi ero pronto a firmare non una ma tante volte, per l'abolizione del gestore unico, che in Sardegna si chiama Abbanoa, è da qualunche parte la rigiriate è davvero una SpA, che quindi fà degli utili (figuriamoci il contrario con le bollette astronomiche che arrivano a casa) e l'acqua è un bene sul quale non si deve lucrare. Poi informandomi ho capito che abolendo l'ente unico presente attualmente in Sardegna, possano aumentare i gestori favorendo così l'ingresso alle multinazionali dell'acqua che mirerebbero unicamente al loro profitto, e statene certi che le bollette di certo non diminuirebbero.
Dunque per tutti i Sardi che leggeranno questo post consiglio di non andare a votare i referendum abrogativi dell'acqua in Sardegna del 5 Ottobre 2008, oppure, se ci andrete, mettere una bella crocetta sul NO!
Comunque sia cerchiamo di sensibilizzare di più la nostra mente e la nostra coscienza sulla prima risorsa indispensabile per Tutti Noi, Esseri Umani: 
L'ACQUA!

28 settembre 2008

Il G8 della povertà

Zuri, il G8 della povertà

E' partito dalla Sardegna ieri Sabato 27 Settembre 2008 l'appello del G8 dei Poveri contro la povertà agli "8 Grandi della Terra", che s'incontreranno nel Summit di luglio 2009, proprio in Sardegna, nell'isola di La Maddalena.
Un lunghissimo serpentone pieno di colori e bandiere, il corteo partito da Soddì, uno dei più piccoli comuni della Sardegna, e che per 2 chilometri ha raggiunto Zuri (frazione di Ghilarza) sulle sponde del Lago Omodeo nell'alto oristanese, per arrivare a Boroneddu e Ghilarza.
Migliaia di persone (i dati ufficiali parlano di 4.000) arrivate da tutta la Sardegna e non solo, per lanciare ai potenti del mondo un appello perché dichiarino guerra finalmente alla povertà, deliberando misure adeguate per contrastarla.

L’obiettivo dei promotori, tra cui molte associazioni, sindacati e della Chiesa, è quello di redigere la “Carta di Zuri”, ossia un documento sui problemi concreti che affliggono la Sardegna, e che verrà consegnata ai rappresentanti del summit internazionale il prossimo anno, oltre che ai rappresentati del Governo Italiano e della Sardegna.
Ad aprire il corteo è stato un gruppo di sindaci del territorio, guidati dal primo cittadino di Ghilarza, Stefano Licheri, che avrà il compito materiale di far pervenire la Carta di Zuri ai potenti del mondo. "La povertà è ingiusta e illegale" si legge nel documento in cui si riafferma l'impegno dei sardi a costruire una società "di liberi e di giusti", dove il popolo partecipi alle decisioni dei suoi governanti, le scelte vengano condivise e i diritti di cittadinanza siano costantemente rispettati.

Assieme a migliaia di sardi in marcia c'erano anche molte decine di immigrati, in rappresentanza di oltre 30 nazioni, per difendere il diritto a un lavoro e a una vita dignitosi dei poveri di tutto il mondo. La povertà, hanno detto gli organizzatori, è un fenomeno che in Sardegna riguarda ormai 300 mila persone (il 16,9 delle famiglie sarde, dati ISTAT), un numero che tende ancora a crescere con l'impennata dei prezzi di tutti i beni di prima necessità.
Su YouTube grazie all'utente Costantinoplus è possibile vedere alcuni frammenti video della manifestizione di ieri.

27 settembre 2008

L'Aereoporto di Scajola

Nella giornata che celebra la tanto attesa firma dei piloti al piano per poter salvare l'Alitalia (?!?), porgo alla vostra attenzione una faccenda che mi ha fatto cadere le braccia e non solo...
Sono troppo pessimista nel pensare che malgrado le cose per Alitalia sembrano procedere ora per il meglio, per noi cittadini italiani le cose non cambieranno mai e continueremo a sborsare fior di denaro per mantenere i capricci di gente senza scrupolo abituati a vivere una vita agiata alla faccia nostra???




dal Corriere della Sera del 17 Agosto 2008 - Torna il volo tra Albenga e Roma. La notizia, comparsa su La Stampa e rilanciata da Dagospia, è stata comunicata a Pietro Balestri, presidente della società che gestisce l'aeroporto (Ava) dal gabinetto del ministro Scajola. «Mi ha telefonato Giuseppe Guerrera, il segretario del ministro — ha detto Balestri —, per comunicarmi che, grazie allo stanziamento di un milione di euro, il ripristino del collegamento era cosa fatta. Aveva ricevuto la notizia ufficiale da Silvano Manera, dg dell'Enac». Soddisfatto il vicesindaco di Villanova, che ringrazia il ministro Claudio Scajola, che abita nella vicina Imperia, per il milione di euro stanziato per il suo aeroporto: «Spero di poter velocizzare l'iter burocratico in ogni modo», cosicché, «prima di dicembre si torni a decollare verso la capitale». Ma ha senso un collegamento aereo Albenga-Roma? La tratta è stata già inaugurata due volte, nel 2002 e nel 2004 e per due volte soppressa. Ora il finanziamento consente di ripartire. Questa volta però l'Alitalia non c'entra, fanno sapere dall'entourage del ministro, è un finanziamento dato all'aeroporto di Albenga. Tratto dal fondo destinato agli aeroporti in fase di start up. C'è da dire però che il volo Albenga-Fiumicino è già stato ripristinato, con dei Charter, il 14 luglio scorso, assieme a quello per Malpensa, Bastia (Corsica) e Tortolì (Sardegna). Sono Atr da 66 posti che non riscuotono enorme successo. Secondo fonti aeroportuali non sono rari i voli per Fiumicino con 8-10 passeggeri.

L'intervento di Marco Travaglio ad Annozero del 25 Settembre 2008



Per rivedere l'intera puntata della trasmissione Annozero, intitolata "Il ritorno dei Caimani" clicca qua

26 settembre 2008

In Italia abbiamo una Corruzione diffusa?

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La corruzione in Italia è davvero in aumento, i dati parlano chiaro. L'Italia viene valutata 4,8 su una scala da 1 a 10 (es. 10 è la Danimarca al contrario della Somalia che arriva a 1). Questo dato è fornito dalla Transparency International: organizzazione internazionale indipendente che stila ogni anno un rapporto mondiale sulla corruzione degli stati.

L'Italia ha perso molte posizioni dall'anno scorso, nel 2007 eravamo al 41° posto e quest'anno siamo scesi fino al 55° posto circa allo stesso livello del 2006. Ora ci troviamo accanto a paesi come il Botswana, l'Uruguay e la Slovenia, sempre più lontani da quelli più virtuosi del nord Europa, come Danimarca, Finlandia, Norvegia, e sempre più vicini a stati africani e balcanici.

Un dato preoccupante ma prevedibile, visto che abbiamo attualmente un presidente del consiglio sotto processo (Alfano permettendo) per corruzione, mentre si perde il conto del numero di parlamentari e amministratori pubblici (di tutti gli schieramenti politici) nei guai con la giustizia... In Italia cresce il numero delle persone che sono convinte che questo esercito di amministranti di cosa pubblica, sono diventati dei veri intoccabili (?!?)

Huguette Labelle, direttore del Transparency International, afferma che:"Quando le istituzioni sono deboli, la spirale della corruzione esce fuori controllo con conseguenze terribili per la gente comune, per la giustizia e per l'uguaglianza della societa ... "