11 giugno 2020

A chi risponde sempre “Sono stanco” alla domanda “Come stai?”



di Candace Todd

"Sono solo stanco"
Quando ti chiedono cosa c'è che non va, tu rispondi così.
Sono stanco, dici.
Come se non avessi dormito abbastanza la notte prima. Se solo riuscissi a dormire un paio di ore in più stanotte, o a riposarti durante il weekend, lunedì andrà meglio.
Ma in fondo, dietro tutti quei sorrisi finti e le battute che reciti per alleggerire il clima, sai che non è così.
Sarai anche stanco, certo, ma sai che il rimedio non è il sonno.
Perché sei stanco della vita. Sei stanco della gente che ti tratta come se non contassi nulla. Stanco della sensazione di non avere un futuro. Stanco di perderti nella tua testa, di affogare nei pensieri e nei dubbi che assillano ogni secondo delle tue giornate, mentre lotti per restare a galla, per non lasciarti trascinare giù dalle onde.
Le stesse onde che minacciano di rovinarti la maschera che prepari con cura ogni giorno, per sembrare una persona e non il guscio vuoto di ciò che eri un tempo.
Non vedono che sei stanco di questa messinscena? Come fanno a non rendersi conto che il tuo sorriso di porcellana si scheggia ogni giorno di più, che la tua armatura è tutta ammaccata, che il trucco sta colando, e che i fiumi dentro i tuoi occhi stanno rompendo gli argini costruiti con la massima attenzione, per non travolgere chi ti sta intorno.
Perciò quando ti chiedono: "Stai bene?", ti limiti a dire: "Sono stanco". Perché credi sia l'unico modo per rassicurare gli altri mentre dentro ti autodistruggi, l'unico modo per proteggerli dal disastro che sei. Credi di dover mentire, così quelli che ami non faranno troppe domande.
Eppure sei stanco, tanto stanco.
E va bene così. Se c'è una cosa che ho imparato, è che va bene sentirsi stanchi a volte. "Normale", addirittura. E non devi avere sempre un motivo. Perché, a volte, anche solo tenere tutto sotto controllo è massacrante.
Quando ti senti così, è importante sapere che non sei da solo. Non sei l'unico a sentirsi in questo modo. Anzi, credo che per molti sarebbe una sorpresa scoprire quante persone, intorno a loro, provano le stesse cose. Per me lo è stata. Ho cominciato a parlare con chi mi rispondeva spesso con un "sono stanco" e ho scoperto che si sentiva proprio come me.
E sapete qual è la cosa buffa? Dopo aver saputo che anche gli altri provano certe cose, ho iniziato a prenderne coscienza. Adesso è come se tutti noi condividessimo un codice segreto – quando diciamo "stanco", in realtà intendiamo "Non sto bene". E poi ne parliamo, magari piangendo, magari ridendo. E ci sentiamo meglio.
Perciò, a chi crede che essere stanchi sia semplicemente il modo in cui dobbiamo rassegnarci a vivere oggi, dico questo: siete tutti membri di un club, e sì, il test per accedervi è tremendo. Ma c'è il vantaggio di avere centinaia di alleati che combattono la stessa battaglia. Conosci la parola d'ordine. Comunica con loro. Parla con loro. Accettane l'aiuto. E forse, domani, non ti sentirai più così stanco.
Questo post è stato pubblicato per la prima volta da Huffpost Usa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo.

Fonte huffingtonpost.it
Foto di Gabor Mika da Pixabay

14 giugno 2017

Londra, grattacielo in fiamme e il ricordo dell'attentato alle Torri Gemelle

Guarda Sky News in Diretta (in inglese) - LIVE
Sia ben chiaro, visto il periodo abbastanza movimentato, stavolta non è stato un attentato (salvo sorprese nelle indagini). Resta il fatto che, seguendo da stamane le vicende del grattacielo in fiamme a Londra, è impossibile non ricordare le immagini dell'attentato alle Torri Gemelle dell' 11 Settembre 2001. L'augurio è che questa vicenda possa avere un bilancio tra morti e feriti, il più piccolo possibile. Resta il fatto che le immagini anche stavolta sono impressionanti ..

Per approfondire:
Guarda Russia Today LIVE (CLICCA)

Incendio a Grenfell Tower a Londra: 'Ci sono dei morti'. Testimoni: 'Bimbi lanciati da finestre' (Ansa)
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/06/14/incendio-a-grattacielo-londra-in-corso-evacuazione-_74985abd-9812-4899-8d3e-fb69b82903d9.html

Londra, brucia grattacielo di 27 piani. Vigili del Fuoco: ci sono molte vittime Una testimone: ho visto genitori lanciare i figli dalle finestre. Nell'edificio abitavano circa 500 persone. Vigili del Fuoco parlano di "molte vittime", difficile al momento tracciare un bilancio ufficiale . Almeno 50 le persone ricoverate in ospedale. Il sindaco Khan dopo la tragedia: ci sono molte domande cui dare risposta. (RaiNews)
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/londra-rogo-grenfell-tower-molti-morti-ed73944b-dc04-4cd9-8b0e-d0a6442818f9.html

10 giugno 2017

Ciao Jan


E' strano. Siamo sommersi di notizie... Ogni volta che andiamo su Facebook o su Twitter nè leggiamo una marea .. Ma ogni tanto capita di non sapere qualcosa di veramente importante che vorremo sapere.
Nel tuo caso per quasi un anno è stato cosi ... non sapevo niente. 
E quel messaggio che dovevo leggere non l'ho letto perchè non sapevo che era lì ... nei messaggi delle persone di cui non ho l'amicizia su Facebook.
Per te caro Jan (ovvero Quarius Jan, il tuo nominativo con cui ci siamo conosciuti virtualmente) è capitato cosi ..
Il mio dispiacere è enorme.
Ho sempre pensato che dovevi essere una brava Persona. Fuori dal coro. Sensibile a tanti problemi che alla maggioranza della massa non frega niente.
Ora mi faccio mille domande, sicuramente come anche tu ti facevi, che non avranno risposta.  
Per ricordarti, per far capire chi eri come Persona (Persona con la P Maiuscola) basta leggere il tuo ultimo post sul tuo Blog.
Jan (ma nella vita reale Massimo) dovunque tu sia ...RIPOSA IN PACE... Ti ricorderò come un Essere Umano "Pensante": una razza in via di estinzione.

Ciao Jan,
Raimondo.

Le mie profonde condoglianze a tutti gli amici e parenti di questo povero ragazzo.

Per approfondire leggi
Massimo "Quarius Jan" ci ha lasciato da www.uominibeta.org

05 giugno 2017

Da Torregrande al Sinis, le spiagge vietate ai disabili

Foto Unione Sarda
Un dislivello di mezzo metro dal marciapiede alla sabbia diventa un ostacolo insormontabile per chi è costretto a circolare in carrozzina. E non è sufficiente nemmeno la presenza di un accompagnatore: mancano la parte iniziale e quella finale in una delle due passerelle nella spiaggia di Torregrande; l'altra è stata sistemata dal titolare di un chiosco e non consente l'accesso al mare.
Una situazione che ha creato tanta delusione fra i disabili e i parenti che ieri mattina hanno pensato di trovare un po' di sollievo al caldo ormai estivo di queste ultime settimane. L'assessore comunale ai Lavori pubblici Efisio Sanna precisa che a giorni verrà eseguita la pulizia della spiaggia, preliminare alla sistemazione di una dozzina di passerelle: "Sarà tutto a posto entro metà giugno, così come avviene ogni anno".
LE PROTESTE - "Le ruote della carrozzina affondano nel metro abbondante di sabbia che crea un gradino" lamenta con sconforto la mamma di un giovane disabile: "È impossibile muoversi in queste condizioni". La delusione è palpabile nel racconto e nello sguardo della donna: "Con una giornata così calda abbiamo pensato di andare al mare e di buon mattino ho preparato tutto l'occorrente e l'ho caricato in macchina. Insomma tanto sacrificio per poi dover tornare a casa delusi".
Nella stessa situazione altri disabili con i loro familiari: "Non troviamo giusto dover rinunciare al mare per mancanza di strutture adeguate a noi", afferma la sorella di una donna costretta in carrozzina. "Abbiamo dovuto ripiegare su una passeggiata sul lungomare, peraltro con slalom per evitare i rifiuti dei cani lasciati dai padroni incivili. Abbiamo tentato la sosta in una panchina ma non si poteva stare a lungo perché c'era troppo caldo".
IL COMUNE DI ORISTANO - "Non avremmo certo potuto prevedere che quest'anno la stagione calda esplodesse così in anticipo", precisa l'assessore Sanna. "E comunque, tenendo conto proprio di questo, ho chiesto ai dirigenti che facessero il possibile per accelerare la procedura legata alla pulizia della spiaggia con mezzi meccanici. Subito dopo verranno sistemate le passerelle, quest'anno ne abbiamo prevista una anche nella zona riservata ai cani".
SINIS - Nel litorale cabrarese al momento c'è una passerella a San Giovanni di Sinis ma a giorni, aveva annunciato il sindaco Cristiano Carrus, sarà montata una anche a Is Arutas: in questo caso, però, non arriverà fino alla battigia ma coprirà solo metà spiaggia per difficoltà legate al tipo di sabbia.
Stessa situazione nelle spiagge di San Vero Milis, dove entro metà giugno o al massimo entro fine mese, verrà sistemata una passerella a Putzu Idu. Identico copione a Santa Giusta: il sindaco Antonello Figus aveva assicurato che entro la fine di questo mese a Abarossa sarebbe sorta una struttura per consentire l'accesso al mare ai disabili. Che nel frattempo dovranno rinunciare al mare.

Patrizia Mocci


Personalmente mi spiace continuare a leggere questi articoli nel giornale. Vuol dire che tutto il lavoro di sensibilizzazione che è stato fatto in questi anni per far capire che l'accessibilità conviene davvero a tutti, e gli enormi vantaggi (economici) che si possono ottenere con la piena accessibilità anche per le persone portatrici di handicap, vanno a farsi benedire di fronte all'incuranza e l'ignoranza delle amministrazioni comunali che gestiscono beni comuni. Purtroppo la strada da percorrere è ancora tanta ... ma noi non ci arrendiamo. (Raimondo)

30 maggio 2017

Nigeria, 27 bambini usati da Boko Haram come kamikaze in tre mesi

Secondo l’Unicef, nei primi tre mesi del 2017 il numero di minorenni utilizzati in attacchi suicidi è salito a 27 rispetto ai 9 casi registrati nello stesso periodo del 2016.
Tratto dall’Osservatore romano – L’uso di minori per compiere attentati suicidi è solo l’ultimo di una lunga fila di orrori perpetrati dai jihadisti nigeriani di Boko Haram, il gruppo terrorista responsabile, tra le tante inaudite violenze, del rapimento avvenuto tre anni fa di oltre duecento ragazze di Chibok.
Secondo un rapporto dell’Unicef, il fondo della Nazioni Unite per l’infanzia, nei primi tre mesi del 2017 il numero di minorenni utilizzati in attacchi suicidi nella regione del Lago Ciad — che oltre alla Nigeria comprende Niger, Ciad, e Camerun — è salito a 27 rispetto ai 9 casi registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.

29 maggio 2017

Salento, ecco il lido realizzato per i disabili: l'idea è di un poliziotto affetto da Sla

Foto La Gazzetta del Mezzogiorno
Si avvera a San Foca, in Salento, il sogno delle persone disabili e affette da malattie neurodegenerative invalidanti di fare il bagno a mare. Il progetto 'La terrazza. Tutti al mare' nasce dalla tenacia di Gaetano Fuso, poliziotto salentino di quarant'anni che nel 2014 fu colpito da Sla, nipote di Antonio Montinaro, uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone rimasto ucciso nella strage di Capaci. La sua vita cambiò completamente in sei mesi, ma non volle arrendersi all'invalidità e costituì - assieme alla moglie Giorgia Rollo e ad alcuni amici- l'associazione 2HE, che attraverso il progetto 'Io posso'  gestisce la struttura balneare La Terrazza nella marina di Melendugno, in collaborazione con il Comune, l'Asl Lecce, Aisla, Libera e la polizia di Stato. I poliziotti della squadra olimpica Fiamme Oro garantiranno un servizio volontario di assistenti alla balneazione. La Terrazza - fruibile gratuitamente e dotata di dispositivi medici come respiratori e aspiratori - è operativa dal 2015 e ha consentito a circa 800 disabili affetti da varie patologie di frequentare la spiaggia e fare il bagno insieme con amici e familiari (Chiara Spagnolo)

TRATTO DA 

Per approfondire leggi anche:

26 maggio 2017

Il valore della sofferenza davanti a Dio

Tratto da:
In confidenza con Vicka La Madonna è spesso triste, ma nella speranza.
http://medjugorje.altervista.org/index.php/archivio/articolo/vicka/86/Vicka-Ivankovic-La-Madonna-e-triste-ma-nella-speranza

Immagine da lodeate.it
D. Perché tu parli sempre della Croce?

R. Una volta Maria è venuta col suo Figlio crocefisso. Basta vedere una volta a qual punto ha sofferto per noi! Ma noi non lo vediamo e continuiamo ogni giorno a offenderlo. La Croce è qualcosa di grande anche per noi, se l’accettiamo. Ciascuno ha la sua croce. Quando la si accetta, è come se scomparisse e allora si percepisce fino a che punto Gesù ci ama e quale prezzo ha pagato per noi. Anche la sofferenza è un dono tanto grande, di cui dobbiamo essere grati a Dio. Egli sa il perché ce l’ha data e anche quando ce la toglierà: chiede la nostra pazienza. Non dire: perché proprio a me? Noi non conosciamo il valore della sofferenza davanti a Dio: chiediamo la forza di accettarla con amore. La nostra Madre celeste ci indica una strada materna: la sua scuola è una scuola di Madre, e non si può essere madre che essendo semplice.

Fonte: Eco di Medjugorje 119 aprile/maggio 95